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Pausa di riflessione, ecco come agire

Una delle cose che capita più frequentemente, all’interno delle coppie, è proprio che è uno e due chieda una pausa di riflessione. La famosa pausa di riflessione, per alcuni è la fine di tutto, per altri è una cosa banale, tuttavia, dal mio punto di vista quando uno dei due chiede una pausa l’importante e sapere come agire.

I motivi che possono spingere una persona a chiedere una pausa dalla relazione, possono essere tantissimi, tuttavia non mi soffermo sulla spiegare questa cosa, ma preferisco dare dei consigli su come affrontare questa richiesta. Questo perché molto spesso le persone che subiscono questa pausa, sono quelle che percepiscono in maniera più negativa lo svolgersi degli eventi.

Quindi quando uno dei due  chiede una pausa di riflessione, avete principalmente due strade. La prima strada è quella che mette il partner, o la partner di fronte al fatto che la pausa si prolungherà per sempre, ovvero se vuole una pausa, per voi è come se la relazione fosse già finita.

Questo primo approccio, anche se è un po’ tanto estremo, spesso ha due effetti: il primo effetto è che il partner si pente, e torna subito da voi, il secondo è che la relazione si chiude e passano tutti i problemi, perché a volte stare in attesa è veramente snervante.

Questo tipo di approccio però è ovviamente molto drastico, e non tutti hanno voglia di chiudere una relazione così su due piedi. Tuttavia in molti casi, questo è veramente l’unico modo per non avere problemi futuri, e per togliersi subito il pensiero su come potrebbe andare o meno questa pausa.

Non vi nascondo che molte persone quando si sentono spalle al muro, e gli viene detto che questa pausa sarà la fine della loro relazione hanno dei ripensamenti, altri invece manifestano subito la vera intenzione, ovvero quella di sparire.

La seconda tattica, o meglio la seconda opzione, è quella dove mettete un vincolo temporale. Ovvero se la partner  chiede una pausa, voi impostate un tempo predefinito, ovvero, gli fate presente che questa pausa non può durare all’infinito, ma dovete dargli una scadenza, questa potrà essere 10 giorni, un mese, o tre settimane, l’importante è che sia ben chiaro a tutti e due che c’è un vincolo temporale.

Questa cosa innesta nell’altra persona, un punto dove siete sempre comunque voi a gestire, in pratica passate da essere quelli a cui è stata chiesta una pausa a quelli che decidono le regole del gioco.

Questa cosa viene vissuta in maniera psicologica come una imposizione, e quindi chi si sentiva forte del fatto che vi voleva tra virgolette scaricare, ad un certo punto si trova a dover fare delle scelte entro un determinato tempo.

Inutile sottolineare, che se è scaduto il tempo e l’altra persona non si fa sentire, non dovete minimamente tentare di ricontattarla, anzi dovete sparire e prendere questo segnale come un rifiuto totale e assoluto, e buttarvi su altri obiettiv,i altre persone o altri interessi.

Una delle cose che tento sempre di spiegare, è che anche un rifiuto, può essere trasformato in un qualcosa dove invece di subire diventate voi i controllori della situazione. Ad esempio, in questo caso  la pausa viene chiesta da qualcuno che nel momento in cui mettete un vincolo, diventa quello che subisce le vostre decisioni, e questi giochi mentali, hanno un fortissimo impatto emotivo.

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