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Narcisisti e il problema dei social

Questo articolo, non sarà solo una analisi di un fenomeno particolare, ma un vero e proprio sfogo. Siamo ad un punto dove si sta veramente perdendo il senso delle cose, e la situazione mi inizia a stancare. Per questo, spero di illuminare qualche coscienza e aumentare i dubbi nelle persone che riescono ancora a pensare con la propria testa.

In questo sito abbiamo trattato più volte l’argomento narcisisti, ovviamente non a livello psicologico perché non ci interessa, ma proprio a livello di relazioni e umane.

Tuttavia il problema non è tanto il fatto che oggi si parli parecchio di questo fenomeno, il problema è che se ne parla troppo e male.

Ma andiamo per ordine, chiunque ha cercato il termine narcisista su Internet, avrà notato che oltre a tantissimi siti che parlano di questo argomento, tra cui psicologi, psichiatri o semplicemente bloggers, esistono anche una moltitudine di gruppi Facebook.

Questi gruppi, spesso sono gestiti da persone normali e comuni che non hanno alcun tipo di carriera all’interno dell’ambito medico sanitario, o psicologico. Altri, sono invece gestiti da psicologi o comunque figure che rientrano nel campo della psicologia.

L’ecosistema del gruppi

Il problema ovviamente, non è chi gestisce il gruppo, perché se avete usato Facebook almeno una volta nella vostra vita, avrete capito che i gruppi si gestiscono da soli, e che gli argomenti che vengono scritti  sono ovviamente a tema, ma li decidono gli utenti.

Quello su cui vorrei soffermarmi, e cosa succede ad una persona che ha chiuso una relazione molto travagliata.

Una persona che entra in un gruppo Facebook che parla di narcisisti, la prima cosa che nota è che tutte le persone presenti in quel gruppo si lamentano. Si lamentano dell’ex, si lamentano dell’attuale partner, si lamentano della storia passata, e a volte si lamentano di storie che hanno chiuso 10/15 anni prima.

Quindi l’utente entra e legge che tutti si lamentano, la prima cosa che fa, soprattutto se la relazione è appena finita, è scrivere la propria storia. Nulla di male sia chiaro, anzi forse per certi versi soprattutto agli inizi è una cosa che fa bene, è come scrivere sul diario segreto, anche se dentro il gruppo di segreto non c’è nulla, quello che noi scriviamo lo leggono tutti e possono farci esattamente quello che vogliono.

Come abbiamo detto all’inizio, la persona entra scrive la propria storia, riceve più o meno commenti gradevoli e meno gradevoli, e va avanti. Tutti i giorni però, entra in questo gruppo e legge post di gente che si lamenta, di gente che dice che fa fatica a dimenticare, che fatica ad andare avanti, che non riesce più a raggruppare i propri pensieri.

Immaginate quindi di esservi appena lasciati con la fidanzata o con il fidanzato, di essere quindi tristi e vulnerabili, e di entrare in un gruppo così.

Considerando quanto si consultano i social in una giornata, una persona entrerà in questo gruppo almeno 3/4 volte al giorno anche solo per leggere quello che c’è scritto.

Immaginate che effetto può avere sull’umore leggere tutti i giorni lamentele che non sono per niente costruttive, e che rievocano quello che avete appena passato o peggio ancora, vi fanno credere di aver avuto una relazione con un narcisista, quando magari era semplicemente una relazione finita male.

Nel primo caso, il continuo rievocare ricordi poco piacevoli leggendo le storie degli altri, vi tiene aggrappate per lunghissimo tempo ad una storia finita.

Anzi secondo il mio punto di vista vi impedisce proprio di andare avanti. Nel secondo caso, che secondo me è quello peggiore, vi trovate a credere di essere parte del gioco del narcisista, e quindi iniziate a giustificare i suoi comportamenti.

La finta realtà

Ma non solo, esiste anche la possibilità che a seguito di questa nuova scoperta, ovvero la convinzione di aver avuto a che fare con un narcisista, iniziate a guardare tutte le altre persone con diffidenza. Questo punto vi impedisce di andare avanti, vi impedisce di fare nuove conoscenze, vi impedisce di vivere una vita sentimentale normale ed equilibrata.

Capite bene che il problema non è cosa da poco, ho girato parecchi gruppi ed ho notato che la dinamica che si ripete e sempre la stessa. Le persone rimangono ancorate sempre alle stesse storie, che spesso ripetono mesi e mesi, raccontando sempre lo stesso copione e a volte, purtroppo inventandolo.

Il discorso quindi diventa molto semplice, quanto può essere di aiuto entrare in un gruppo simile? Secondo il mio punto di vista non è assolutamente di aiuto, i motivi li spiego brevemente.

Le diagnosi del disturbo della personalità sono competenza dei professionisti, non si fanno tramite un racconto, non si possono fare attraverso un video, non si possono fare leggendo i racconti di altri. Anche se il 99,9% delle cose che leggete vi sembra di averlo vissuto, al 99% state sbagliando.

Se i professionisti della salute mentale studiano una vita, e per formulare una diagnosi di disturbo della personalità, richiedono mesi a volte anni, capite bene che non è così semplice come alcuni ambienti vi fanno credere.

Il mio giudizio su questi gruppi è totalmente negativo, non servono a nulla se non a parlare continuamente delle stesse cose, per rimanere ancorati ad un pensiero che con il tempo purtroppo, diventa un pensiero fisso, togliendovi energie a cose costruttive della vita e a nuove relazioni, nuove amicizie e nuove conoscenze.

Questi gruppi per quanto siano nati in buona fede, a mio personalissimo parere non sono la soluzione a nulla, spesso diventano il problema, è molto più spesso diventano un ricettacolo per persone con intenzioni non propriamente positive.

Nei gruppi si raduna il peggio

Le persone più strane le ho incontrate in questi gruppi, gente che all’apparenza sembrava buona ed empatica in realtà era tutto l’opposto.

Ma ora voglio farvi una domanda, prima dell’avvento dei social quando chiudevate una relazione come facevate? Cercavate una spiegazione in qualche malattia mentale o molto semplicemente chiudevate un portone per andare avanti con la vostra vita? Datemi una risposta a questa domanda e capirete quanto l’influenza di questi gruppi crea problemi.

A me non interessa discutere se i narcisisti sono tanti o sono pochi, questo lo lascio fare agli psichiatri, hanno studiato una vita ed è giusto che siano gli unici ad occuparsi di queste tematiche.

A me interessa farvi capire come la situazione sia diventata esagerata, dove vi girate trovate persone che devono dire la loro sul narcisismo, life coach ,gente che non ha nemmeno studiato psicologia. Addirittura ho visto un video, di un ragazzo laureato in economia, che spiegava a tutti cosa fosse il disturbo della personalità narcisistica.

Capite bene che con queste premesse, una persona vulnerabile e triste non deve assolutamente entrare in contatto con queste dinamiche, se lo fa è molto difficile che riesca ad andare avanti.

Dobbiamo capire che non sempre le relazioni finiscono perché lui o lei ha un disturbo, a volte siamo noi che sbagliamo qualcosa e non ci rendiamo conto, altre volte semplicemente le cose non vanno.

Come facevamo prima?

Prima dell’avvento dei social le persone risolvevano i problemi da sole, a volte con le parole di un amico o di un’amica, oggi si cercano spiegazioni logiche e razionali a cose che non lo sono.

Ogni volta che entrate in un gruppo di questo tipo, dovete sempre sperare che chi lo gestisce non sia una persona a sua volta con dei problemi, perché se così fosse vi proporrebbe una realtà che non è neanche reale, ma lo farebbe solamente per nutrire il suo ego.

Un consiglio spassionato che posso darvi, se volete informarvi su queste tematiche, rivolgetevi ai siti dei professionisti e leggete quello che vi serve leggere, ma non frequentate gruppi di questo tipo.

Perché se è vero che probabilmente alcuni di questi sono creati allo scopo di fare del bene, l’ambiente che si crea non può fare del bene, perché è semplicemente un circolo vizioso.

Se siete iscritti ad uno di questi gruppi, provate a non leggerlo per due settimane, e noterete come il vostro umore cambierà, noterete anche dei grossi cambiamenti nel vostro modo di pensare e di relazionarvi.

Sei una relazione finisce per quanto possa dispiacerci, il miglior modo per vivere è andare avanti.

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